Degli occhialini a realtà aumentata di Google ve ne ho parlato recentemente. Oggi vediamo come smontare Google Glass grazie al lavoro di Scott Torborg e Star Simpson, della Catwig, che dopo aver pagato 1500 dollari per avere uno dei 1000 prototipi dei Glass lo hanno smontato completamente per vederne i componenti e la tecnologia. Quella che riporto di seguito è la traduzione della sezione del loro sito che spiega come smontare Google Glass e svela cosa c’è al loro interno.
I Glass sono arrivati in una attraente scatola facile da aprire. Alcuni accessori inclusi:
- Copertura colorata
- Copertura neutra
- Adattatore / caricatore AC
- Cavo USB
- Custodia morbida
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La qualità costruttiva è quella che vi aspettereste da un dispositivo che costa quanto un portatile di fascia alta. Tutto combacia con precisione, e si ha una sensazione di solidità e di grande finitura.
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La nostra guida ai Glass ci ha dato anche l’accesso al Mirror-API , la piattaforma di sviluppo per le app “Glassware”.
Smontaggio Hardware
Abbiamo portato i Glass al laboratorio ansiosi di iniziare lo smontaggio. La speculazione l’ha fatta da padrona: “cosa succede se l’intero corpo dei Glass è racchiuso in una colata di resina epossidica che richiede solventi forti per essere rimossa?” – “Quale parte è la batteria?” – “Come è hackerabile questa cosa?” – “Dove sono i sensori?” – “C’è qualche hardware aggiuntivo che può essere sbloccato da aggiornamenti software futuri?”– Ma prima di tutto: “da dove cominciare ad aprire?”
Con nessuna idea di ciò che ci attendeva, abbiamo iniziato rimuovendo il telaio in titanio dalla parte che contiene l’elettronica.
Nota: Gran parte del disassemblaggio descritto di seguito ha richiesto una certa precisione e destrezza nelle operazioni. Detto questo, se sei attento e hai familiarità con lo smontaggio di prodotti di consumo, i Google Glass non sembrano presentare difficoltà particolari nello smontaggio. A testimonianza di questo, siamo stati in grado di rimontarli e funzionavano ancora perfettamente, anche se con alcuni danni estetici.
Rimozione del Pod
Il punto di primo ingresso nei Glass è una singola vite Torx T5. Questa vite sgancia il “pod” dal telaio in titanio principale, che è probabilmente destinato ad essere riparabile o sostituibile dall’utente finale. Abbiamo staccato il telaio e lo abbiamo messo da parte. La rimozione di questa vite ci ha anchepermesso di leggere il numero di serie dell’unità Glass, nascosto su una superficie nera dietro il telaio.
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L’apertura del Case
Per prima cosa abbiamo analizzato l’involucro di plastica intorno al display, che si trova proprio accanto alla prisma principale.
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Rimuovendolo abbiamo scoperto il sensore di prossimità e quello che sembra essere un sensore di luce ambientale.
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A questo punto non abbiamo trovato alcun punto di aggancio per la rimozione di altre parti di plastica. Abbiamo sondato accuratamente con un cacciavite, ma alla fine abbiamo trovato una vite interna che era difficile da rimuovere in modo non distruttivo. Abbiamo fatto leva con forza, tagliando un po’ intorno alla vite interna, e sollevando il guscio esterno. Abbiamo poi rimosso la vite interna.
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Lato Tachpad
La rimozione del coperchio ha messo in evidenza che il touchpad è separato dal modulo sul lato destro dell’unità. Quando un utente dei Glass sembra stia toccandosi pensieroso la tempia, sta interagendo con questo sensore. Il touchpad è un modulo completo personalizzato realizzato da Synaptics , ed è pilotatoda un controller touchpad Synaptics T1320A.
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Scheda CPU principale
La scheda logica principale è ora scoperta. Il lato rivolto verso l’interno contiene un modulo RF, alcuni piccoli connettori e circuiti integrati di supporto, e il rame fa notare che questo è “una produzione Google [X]” .
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Questa scheda è stato bloccata su un pad termico con un sacco di pasta. Dopo aver rimosso il pad termico e aver pulito tutta la pasta termica rosa, abbiamo scoperto i chip principali che danno vita ai Glass: un OMAP4430 TI, una memoria flash da 16GB di SanDisk, un chip DRAM mobile Elpida. Questa scheda contiene anche chip RF, tra cui un SiRFstarIV GSD4e GPS e un modulo Bluetooth / WiFi contrassegnati come WM-BN-BM-04-a e una matrice di dati siglata con “85015340010112111400118159”, un cavo flassibile PCB e un cavo RF ancorato con alcune linguette metalliche e un connettore U.FL, collegati da questa scheda al pod dietro l’orecchio.
Dal testo stampato in rame su questa scheda si legge > 9K!
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Modulo Auricolare
Per mantenere il peso dell’unità distribuito più uniformemente, i Glass hanno la batteria posizionata dietro l’orecchio di chi li indossa. Per aprire il vano batteria abbiamo ancora una volta dovuto fare forza e abbiamo strappato la plastica.
La batteria a cella singola ai polimeri di litio si trova alla fine del cavetto PCB Flexprint. E’ contrassegnata come avente una capacità di 2,1 Wh (circa 570 mAh). Non è sostituibile dall’utente.
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Speaker
Proprio in avanti del contenitore della batteria è un altoparlante a conduzione ossea.
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Modulo Display
Un altro cavetto PCB flex, molto più intricato, collega la scheda logica principale ad un modulo contenente display, fotocamera, e alcuni altri sensori. Il cavetto si avvolge intorno e attraversa il telaio che contiene tali componenti. Lo abbiamo rimosso molto delcatamente.
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Il cavo flat PCB contiene il sensore inerziale dei Glass, un InvenSense MPU-9150. È presente anche quello che sembra essere un microfono Wolfson WM7231 MEMS . C’è un ulteriore chip identico a quello sulla scheda logica principale, che suggerisce che i Glass utilizzano un sistema a doppio microfono con la cancellazione del rumore.
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Display
Il display dei Glass è molto piccolo. Viene fatto aderire al telaio interno con della colla light. Abbiamo raschiato via la colla con uno spazzolino e rimosso la scheda. Con una risoluzione nativa di 640×360, i pixel sono larghi circa 1/8 di quelli presenti sul display Retina degli iPhone 5.
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Ottica
I Glass utilizzano un sistema di proiezione basato solo su una piccola quantità di elementi ottici. Questi elementi fanno percepire l’immagine fluttuante a pochi metri dal viso, nell’angolo in alto a destra della vostra visuale. Steve Mann descrive questo sistema in modo molto più dettagliato e ipotizza alcune evoluzioni future.
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Nella foto finale, è possibile vedere questo effetto ottico quando il display viene rimosso.
Fotocamera
La fotocamera dei Glass sembra avere le tipiche dimensioni di quelle in dotazione agli smartphone di ultima generazione. Non è allineata in maniera coassiale con l’occhio di chi la indossa. La telecamera e il display sembrano comunicare con la CPU in modo indipendente, senza connessione diretta tra loro.
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Abbiamo scattato alcune foto di esempio attraverso i Glass.
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