In rete se ne sente parlare sempre più spesso e recentemente alcuni negozi del “mondo reale” hanno iniziato ad accettarli come sistema di pagamento per i propri prodotti e servizi. Sto parlando dei BitCoin, i soldi digitali destinati a rivoluzionare le transazioni monetarie in tutto il mondo. Ma esattamente, cosa sono i BitCoin e come si usano?
I BitCoin, la moneta elettronica conosciuta con il simbolo BTX o XBT, è una moneta elettronica inventata nel 2009 da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, implementando un’idea presentata su Internet a fine 2008 sempre dallo stesso Nakamoto. I tre concetti fondamentali per capire cosa sono i BitCoin sono:
- I BitCoin sono certificati digitali
- In funzione di una banca centrale che regola l’emissione e le transazioni, i BitCoin utilizzano un database distribuito su rete P2P (come quella di eMule e dei Torrent) che tiene traccia delle transazioni per evitare che una moneta venga spesa più di una volta.
- Ogni utente può avere un portafoglio digitare che contiene i BitCoin. Il trasferimento di questi certificati digitali avviene tra due utenti in possesso di un indirizzo BitCoin. In funzionamento è molto simile a quello sviluppato inizialmente da Paypal.
Com’è fatto un BitCoin:
Ogni Bitcoin è un piccolo file digitale diviso in tre parti parti: il suo indirizzo identificativo (di circa 34 caratteri), la parte che contiene lo storico di chi lo ha speso o incassato e una terza parte che che è la parte più complessa del BitCoin. Questa terza parte contiene l’intestazione della chiave privata. Questa parte è il posto dove vengono memorizzate le informazioni delle firme digitali per la verifica di ogni singola transazione di ciascun BitCoin. Queste firme digitali sono il sistema di sicurezza dei Bitcoin: ogni singola transazione viene memorizzata e inserita nel database distribuito in modo da garantire che la moneta non venga spesa due volte magari duplicando il file.
I Bitcoin sono estremamente sicuri perché la storia delle transazioni di ogni singola moneta viene memorizzata all’interno della moneta stessa.
Quindi le persone possono vedere lo storico delle transazioni dei miei BitCoin?
Non è possibile in nessun modo risalire all’identità delle persone, ma è possibile vedere tutte le transazioni di ogni singola moneta. Questa caratteristica aiuta a scoraggiare l’uso dei Bitcoin per scopi illegali.
Indirizzo Bitcoin?
Ogni persona che partecipa alla rete Bitcoin possiede un portafoglio che contiene un numero arbitrario di coppie di chiavi crittografiche. Le chiavi pubbliche, fungono da punti d’invio o ricezione per tutti i pagamenti, per questo vengono considerati indirizzi Bitcoin. La corrispondente chiave privata autorizza il pagamento solo all’utente proprietario di una certa moneta. Gli indirizzi non contengono informazioni riguardo ai loro proprietari ed in genere sono anonimi.
Chi crea i bitCoin?
La creazione dei Bitcoin viene definita “mining”, un termine analogo al gold mining (estrazione di oro). La rete Bitcoin crea e distribuisce casualmente un certo numero di monete, circa sei volte l’ora sui client che tengono abilitata l’opzione “genera bitcoin”. La probabilità che un certo utente riceva la moneta è direttamente proporzionale alla capacità di calcolo messa a disposizione dal computer dell’utente. Il numero di Bitcoin creati per ogni operazione di mining, è stato inizialmente di 50 BTC; tale quantità è stata programmata per diminuire nel tempo, con un dimezzamento del premio ogni 4 anni circa, fino ad arrivare a zero, in modo tale che non verranno mai creati più di 21 milioni di bitcoin in totale. A partire dal 28 novembre 2012, la ricompensa è passata a 25 BTC per blocco, e così sarà per i successivi 4 anni. Man mano che la ricompensa per i propri calcoli diminuisce nel tempo, gli utenti saranno motivati a contribuire con le loro capacità di calcolo con nodi che generano blocchi guadagnando sui costi delle transazioni.
Come avvengono le transazioni?
Come già detto precedentemente. i bitcoin contengono la chiave pubblica del loro proprietario (cioè l’indirizzo). Quando un utente A trasferisce della moneta all’utente B rinuncia alla sua proprietà aggiungendo la chiave pubblica di B (il suo indirizzo) sulle monete in oggetto e firmandole con la propria chiave privata. Trasmette poi queste monete in un apposito messaggio, la “transazione”, attraverso la rete peer-to-peer. Il resto dei nodi validano le firme crittografiche e l’ammontare delle cifre coinvolte prima di accettarla.
Chi li accetta?
Come accennato in apertura nel “mondo reale” c’è chi ha iniziato ad accettare il pagamento per i propri prodotti e servizi; ecco alcuni esempi di attività italiane che accettano il pagamento in Bitcoin, trovate in rete:
- 12pietre, un’artigiana che realizza gufi in legno, bomboniere ed altri articoli
- B&B Del Corso di Napoli
- Agriturismo Il Falcone di Desenzano del Garda.
- Albergo Bachmann di Bolzano
- Wall Street Café di Bergamo
- Studio di architettura e Design MBR
- Yogarte
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